giovedì 20 maggio 2010

Liberamente tratto

Esercizi di scrittura con le orecchie che fischiano. Fischiano di brutto e basta
Volevo dedicare una canzone a Laura ma il tipo mi ha fatto slittare chissà quando
Le provocazioni fanno riflettere: “Per essere realmente umili bisogna averci un ego gigante” perché un ego grande non ha bisogno di espandersi, di strabordare continuamente dai confini della propria individualità e invadere gli altri, con l’unico scopo di delineare e affermare se stesso.
Dalla finestra parlano nei termosifoni, sono nei termosifoni come in Eraserhead di Linch e ridono
La mente che cancella. Sono in molti mi tolgo le scarpe prima o poi e ridono. Ma hanno anche smesso, lei sospira, forse la prossima volta evito, ho il mento bagnato e anche la fronte, dovevo piangere quindi è stato inutile. Una tovaglia a quadri e capelli legati, via Armonica. Meglio evitare. Era spuntato il sole sotto gli aquiloni gialli del giorno prima e lui sfogliava pagine confusamente, cercando qualcosa che parlasse di lei mentre si lavava i denti, e allora continuava a sfogliare. Mi sa che se l’è presa, forse con i punti esclamativi.
Io non ho il pigiama ma ho molti punti esclamativi e una pienezza che mi divora. Fai come ti pare Holden Caulfield “certe cose mi lasciano secco se volete proprio saperlo”.Aplomb . Le parole sono in ogni caso un compromesso. Ognuno ha una serie di immagini sinaptiche collegate a ciascun vocabolo. Ognuno ha una serie di immagini rigorosamente differenti. Allora tanto vale buttarci qualche parola sconosciuta, nuova alla testa ma musicalmente azzeccata,RIVESTIRLA del concetto che vogliamo esprimere in quel momento, affidargli per qualche secondo un’immagine che non gli è propria, e successivamente dare qualche spiegazione. Riutilizzo creativo di vecchi oggetti in disuso. Come le sculture con bottiglie d’acqua da buttare, poi devi sempre stare a spiegare quello che volevi rappresentarci, con quell’ingorgo di plastica verde. Quando ignoriamo il significato di qualcosa ne analizziamo nei dettagli la composizione, osserviamo stolidamente bottiglie di plastica. Forse dovremo semplicemente seguirne i pensieri evocati. Melodie d’innocenza.

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