giovedì 20 maggio 2010

Elogio della fila


"è che la fila è una metafora della vita"
il filosofo sembrava quasi colpito. in un altro momento gli avrei spiegato
che davvero molte cose sono una metafora della vita
che ogni micro-cosmo conserva in se essenza e riferimenti alla realtà che lo contiene.
ma i discorsi intellettuali si fanno sulla "rive gauche"

secondo lei invece era migliore il concetto di "folla"
secondo me no.
se fossimo stati sulla "rive gauche" le avrei detto che topologicamente
il concetto di folla rimanda al lago, quello di fila a un fiume
e io un lago lo vedo fermo. il fiume scorre.

viviamo a stretto contatto con migliaia di persone
ma i nostri sguardi e i nostri percorsi sembrano saper soltanto
incrociarsi e ignorarsi.
cambiamo strada e distogliamo lo sguardo e questa
E' allucinante indifferenza
ma anche inevitabile conseguenza difensiva della bulimia cittadina.

evidentemente il contatto non è abbastanza "stretto".
non siamo abbastanza vicini nei condomini, 3 metri fra un pavimento e l'altro, fra una vita e l'altra
non siamo abbastanza vicini negli autobus e nelle strade, 50 centimetri d'asfalto.
in realtà non è così semplice, è anche una questione di tempo, non solo di spazi.

adoro fare file. adoro questo micro-cosmo.
te ne stai per delle ore ATTACCATO a persone
di cui non sai assolutamente nulla
e tuttavia sei costretto a condividerci qualcosa
l’attesa di una porta o di un cancello che prima o poi dovranno aprirsi
un obiettivo relativamente comune (aspettative e motivazioni varieranno da persona a persona)

succede che dopo qualche quarto d’ora di convivenza forzata
si aprono squarci d’intimità
si allentano le barriere auto-difensive
il senso del pudore
che da sempre ci vieta determinati comportamenti
che da sempre ci impone
di tenerci a una giusta distanza da chi non conosciamo

succede che ascolti i discorsi del vicino
e DEVI intervenire
sei li a farti i fatti tuoi, ad ingannare il tempo in qualche limitato modo
(limitato dallo spazio)
e finisce che senti il bisogno di dire la tua
nessuna presentazione
nessuna convenzione
sono intrusioni eroiche
contaminazioni
i capelli della vicina che ti finiscono in bocca
i messaggi al cellulare letti al di sopra delle spalle
le spinte a valanga partite chissàdachi
le scuse sincere per un piede pestato
il titolo del film che non ti veniva in mente
e tutte le piccole storie rubate con cortesia.




Se la fila è davvero una metafora della vita
Forse quello che ci manca
Nella vita
È sapere cosa stiamo aspettando

1 commento:

Melpomene ha detto...

bellissimo fulmen in clausola.
Mi ha dato uno spunto di riflessione.

Mel