mercoledì 28 ottobre 2009

Impressioni di ottobre


Il passato a volte si finge presente, a volte a farlo è il futuro, o almeno, uno dei potenziali futuri. di conseguenza pezzi di potenziali futuri si trasfomano in ricordi senza esere effettivamente accaduti.


C'è qusta scena di un film in cui i protagonisti sono seduti a un tavolo, hanno dei cartoncini in test cartoncini con scritti i nomi di personaggi famosi e, a turno, tramite domande mirate cercano di capire quale sia il nome che hanno appeso in fronte. Una bella metafora. Pensavo... perchè con il passare del tempo i giocatori imparano diversi trucchi: c'è chi tenta di leggere il proprio nome riflesso nella parte trasparente degli occhi della persona di fronte, un altro domanda dopo domanda tenta di immedesimarsi sempre più nel profilo che viene elineati, un terzo osserva i nomi dei compari con un atteggiamento statistico-deduttivo tentando di estrapolare quante più informazioni possibili sul proprio, a qualcuno viene anche la tentazione di scambiare il proprio nome con quello di un altro! il più furbo, creandosi un diversivo, sfrutterà un momento di disattenzione generale per stacare il foglio dalla fronte e dargli una sbirciatina. Il gioco è concluso quando ciascun nome è stato individuato dal rispettivo possessore, al massimo poi si può rincominciare con un nuovo giro. Una bella metafora. Perchè a nessuno verrebbe in mente di scriverselo da solo il cartellino.


Pensavo che quando camminiamo per strada, sl marciapiede, e qualcuno viene nel verso opposto capità di avere dei tentennamenti, difficoltà a scegliere la direzione giusta tentando di intuire la mossa dell'altro..è che magari, in realtà, vorremmo semplicemente scontrarci, sbattere con forza contro qualcosa che è altro da noi, averci almeno un qualche tipo di contatto, gridare di dolore e gridare che quello che cerchiamo è sul nostro stesso marciapiede, cammina in senso opposto al nostro e nonostante ciò troveremo comunque il modo di evitarlo e di passare oltre



Il passato insomma si finge presente, il futuro entra in qualche sogno di felicità effimera, "potevo salvarti", "potevamo salvarci insieme" e il ritmo si fa sempre più incalzante è il ritmo di un libro, sono le lettere del nuovo treno in partenza che vanno componendosi sul tabellone della stazione, girano in modo apparentemente casuale formando nomi di città improbabili e in quel momento percepisci che potrebberò comporre qualsiasi nome, qualsiasi città, qualsiasi futuro, qualsiasi mondo.Era una cena di qualche anno fa, la solita cena, il solito piatto e le numerose e superflue posate inutili di una solita cena al ristorante, le lettere si sono bloccate, sono stato io a bloccarle, ed è cambiata la destinazione prevista, e anche il treno, ed era un treno che perdeva sistematicamente tutte le coincidenze (perchè in fondo in qualche modo alla destinazione prevista prima che si fermassero le lettere bisognerà pure arrivare) forse è riduttivo, forse frustrante ricondurre tutto a una piccola scelta, ci sono centinaia di piccole scelte quotidiane, ognuna con conseguenze devastanti nella propria proiezione temporale, cosa metto in tasca prima di uscire di casa, il percorso che scelgo per arrivare a destinazione, i vestiti che indosso, i punti in cui si concentra la mia attenzione e che influenzeranno i miei pensieri random, il momento in cui controllerò lo schermo del cellulare per sapere che ore sono: centinaia di piccole scelte che per propria natura non sono programmabili ne tantomeno hanno scelte prevedibili.. se per qualche motivo dovessimo conoscere a priori le conseguenze di ogni piccol scelta su di noi e sulla vita degli altri probabilmente moriremo di fame e di indecisione seduti su un angolo del pavimento paralizzati dall'insicurezza. In un altro film lui tornava indietro nel tempo e la tipa che voleva salvare era diventata una prostituta, allora torna di nuovo indietro modifica 2-3 cosette ma nel futuro scopre di aver perso l'uso delle gambe, allora torna indietro di nuovo, modifica altre 2-3 cosette e cavolo, nel futuro il fratello di lei è un mezzo maniaco (nel frattampo lui a forza di tornare indietro nel tempo tral'altro perde anche un sacco di sangue dal naso) morale del film: fanculo, le scelte piccole non sono programmabili, lo sono in linea di principio quelle grandi ok, quindi per forza di cose quelle vanno esaminate con cura, anche se poi le scelte piccole garantiscono un ampio margine di variabilità: tempi, luoghi, persone, sono terribilmente influenzati dalle piccole scelte, in bene o in male c'è poco da farsi mille menate anche se la tentazione di risolvere tutto tornando indietro e modificando qualcosa c'è sempre..



FINALE


potevi salvarmi, potevi semplicemente scegliere qualche inconsapevole patologia per tirarla fuori dal proprio doloroso ineluttabile destino, potevi smetterla di scaricare ogni avvertimento e ogni colpa su un paio di stupidi fiori verdedolcezza invece di non notare con quant cura era preparato il mazzo.Ed era tutto cosi inutilmente cinematografico, perfino la luce, proveniva da davanti e si rifletteva su quel pannello bianco di cui ignoravi lo scopo, serviva a illuminarci il viso, era un momento importante sai?! certe cose vanno fatte risaltare: è la scena in cui lui le chiede di salvarlo e lei gli risponde che quei fiori verdedolcezza hanno un colore sbagliato.. allora parte la pubblicità dell'acchiappa colori grey e delle tinture per capelli Loreal, il regista è incazzato: per girare di nuovo quella scena ci vorranno dei mesi, il protagonista in qualche modo dovrà pure salvarsi e i fiori colorati con le tinture per capelli appassiscono prima della seconda passata. forse era l'idea dei fiori ad essere sbagliata, forse ci voleva semplicemente meno luce, forse aveva letto male il nome scritto sulla fronte dell'altro o forse aveva semplicemente sbagliato il modo per farglielo indovinare più facilmente, forse era semplicemente un futuro potenziale ad essersi finto per un pomeriggio di essere un potenziale presente, forse aveva sbagliato a volersi scontrare con lei trovandola slla sua stessa strada..
Piccole scelte. Fanculo