mercoledì 3 febbraio 2010

Coperte

Ogni tanto gli occhiali si rompono. non che li porti poi cosi spesso. e odio l'equivocabilità dei congiuntivi.il soggetto della frase ero IO. non ha senso, migliaia di verbi, coniugazioni, forme irregolari, tempi verbali, e poi ti vanno a mettere le prime persone singolari dei congiuntivi UGUALI. poi ci vengono a parlare di incomunicabilità. potevano darci una lingua migliore. e degli occhiali migliori. a conti fatti non sembra così conveniente avere degli occhiali da sole. almeno per me.
C'era qualcosa che bruciava dietro le montagne, una specie di aurora evidentemente con lei idee poco chiare. per trovarsi li. a quell'ora del giorno. o forse erano solo nuvole a forma di fumo colorate di tramonto. ma non era così semplice. erano sbuffi immobili in caduta. e io ho pensato al momento in cui una nave, prima di affondare definitivamente, ha una sorta di slancio verticale e in quello slancio si ferma.
immobile.
in caduta.
non era un immagine precisa, ma quello mi era venuto in mente a starmene li a guardare.
erano rosa.
nuvole rosa dietro alle montagne blu. una specie di cross processing al naturale
o qualcuno che aveva messo il rullino sbagliato
io poi avevo preso la versione sbagliata
era in svedese
ma la scena del bambino sul letto che cerca di coprirsi con una coperta l'ho capita lo stesso

"La verità è una coperta che ti lascia scoperti i piedi
Tu la spingi, la tiri e lei non basta mai, anche se ti dibatti, non riesci a coprirti tutto
Dal momento in cui nasci piangendo al momento in cui esci morendo, ti copre solo la faccia e tu piangi e gridi e gemi." (cit. L'attimo fuggente)

qualcuno diceva che anche l'amore è una coperta troppo corta
siamo pieni di coperte fottutamente corte.
o forse siamo troppo alti noi. e le coperte quando sono impacchettate
non te ne rendi conto bene della misura.

E' che una giornata di sole invernale non basta ad asciugare il fango
e allora mi sono dovuto fermare prima. per non sporcarmi le scarpe.

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