domenica 13 dicembre 2009

Tenera è la notte


fuori è caldo..sta notte, di fuori. è che il vento muove la tenda della porta, la muove come fanno i gatti quando reclamano qualcosa da mangiare, la muove come qualcuno che è appena arrivato e non sa se bussare allora scosta la tenda in cerca di segni di vita all'interno.. allora sono uscito di nuovo, con una scusa qualsiasi fra le mani, le chiavi della macchina, non è che voglio fare un discorso intriso di retorica del tipo "sentivo il vento che mi chiamava.." voglio solo dire che la notte di fuori era insolitamente accogliente, ed era calda.. non che lo fosse davvero insomma..magari il corpo tra una pausa e l'altra del vento, al contrario decisamente freddo, percepisce o crede di percepire del calore,
accoglienza

e inquietudine

inquietudine buona, inquietudine irrequieta, inquietudine come opposto alla stasi, inquietudine come attesa,inquietudine come domanda, inquietudine come assenza di risposte, come attesa di risposte, come semplice attesa di un buon motivo per starsene, di notte, fuori di casa, contro una consuetudine che mi vorrebbe semplicemente addormentato sotto etti di coperte e piumoni o semplicemente in giro in qualsiasi altro luogo che non sia quest'attesa, sotto questo portico, davanti casa mia...

è che se passasse un passante qualunque e mi chiedesse cosa stai facendo
cosa sto facendo, non saprei rispondere..
so solo che devo starci
ancora un altro po'.. allora decido un tempo limite, decido che finchè le nuvole sulla metà di cielo che ho di fronte non si saranno schiacciate, lungo la processione in cui le spinge il vento, nuvole basse e quindi veloci, e quindi vicine, finchè le nuvole non si saranno ammassate sulla metà posteriore del cielo, in quell'accumulo grigio che va formandosi attorno alle montagne e contro le montagne si afferra,
insomma finchè il cielo fronte a me non si sarà aperto almeno un po'
me ne resto qui

già che ci sono potrei anche mettermi a correre come diceva una canzone che era la mia canzone,
sarebbe un punto in più per l'inquietudine e uno in meno per la consuetudine, e questo davvero a un passante non saprei come spiegarglielo, mi limito a fare qualche foto a lunga esposizione

-gli alberi con addosso gli ultimi pezzi d'autunno
-i cachi arancioni, arancione davvero che tral'altro, oltre al calore e a tutto il resto c'è anche una gran luce e ci sono anche i colori
-le foglie che inseguono il vento
-il vento che insegue le nuvole
-la luna che si muove dietro alle nuvole in un istante come di panning
-una quercia secolare che è sempre stata li, di fronte, e quindi è come se non ci fosse stata mai, integrata e dissolta nel resto dello sfondo
-la parte di cielo di fronte a me che si fa blu
-io che rientro in casa

notte..

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