lunedì 13 dicembre 2010

La bolla dei tulipani


e un gioco. ho preso ad imitarti. distaccando dalla mia superficie i cenni di comprensione e condiscendenza. rabbonendo gli scrupoli conseguenti con iniezioni di disinteresse e non mi importa ecco tutto, venire da dentro. e una specie di soddisfazione e di maturità da appendere ai muri, col disegno dalla parte della vernice fresca a impolverare l’evidenza rilevante e i significati in primo piano. sono soltanto richieste di senso, da condividere. sono soltanto innocentemente illegittime, provocazioni di curiosità. e dimmi se io sono solo infinite parentesi nel quotidiano in cui distrarti e cercare uno sguardo, niente di più, domande spedite all’angolo dei lettori, posti vuoti in prima fila nella platea di un teatro gremito, donazioni ai fondi di aiuto umanitario con nome troppo lungo da ricordare, commenti circostanziali col palato di sugo e carne al telegiornale della cena, per distogliere lo sguardo della bottiglia d’acqua, che è vuota. qualcosa come evitare qualsiasi profondità o anche una qualsiasi tangenza, dispacci telegrafici in pillole d’esistenza distante, valutazioni oggettive per condividere la morte del tempo. e io se me l’avessi concesso mi sarei reso oltremodo utile, ma un giorno mi hai detto che non dovevo assolutamente spedirti i regali per posta, neanche se a suonare il campanello era un altro. e io sorridevo il giorno che ho scoperto che i libri di una volta avevano le pagine attaccate, per esigenze di stampa e per riqualificare i tagliacarte, e che una pagina ancora non tagliata non l’ha mai letta nessuno e tu sei il primo a leggerla, il primo a respirare sull’inchiostro scagionato e gli occhi ad aspettarlo emozionati, sorridevo a guardarci vicini, e così al sicuro da tutti gli equivoci e l’ansia e il dolore e le pareti ad sostenerlo, così serenamente guardarti, nelle geometrie di una tempesta che ha cambiato tutto senza lasciar residui di se, se non nel cambiamento stesso.

1 commento:

Rosibetti Rubino ha detto...

e una specie di soddisfazione e di maturità da appendere ai muri, col disegno dalla parte della vernice fresca a impolverare l’evidenza rilevante e i significati in primo piano.

Bello.