starsene sotto la doccia è un bel posto per pensare
già scriverci diventa un problema, per non parlare del disagio ambientale
riassumendo il problema di tutto è ovviamente Laura
e la felicità se ne sta dinamicamente in bilico
come andarsene in bici, puoi startene fermo, ovvio
o puoi volarci, fra meraviglia e sgomento aumentando la velocità
o inopinatamente cadere
per rimanere in equilibrio DEVI muoverti, e cadere.
tremarci sopra, coi silenzi elegantemente riempiti
sfogliandosi qualche frase in testa in modo distratto
stavano a Napoli, una sera, a parlare in macchina
e non so se era merito del racconto
ma gli uscivano fuori gran discorsi
discorsi pieni, roventi,scagliati a velocità
cinematografiche. vivi.
tu non ti eri innamorata di me
eri innamorata di te stessa, non ti manco io
ti manca la donna che eri quando stavi con me.
e io ci pensavo. è un punto di vista da valutare. in ogni caso
che poi passa tutto attraverso di noi. ogni volta.
che tu non conosci una persona, ma l'immagine che di quella persona si forma
dentro di te. che è come dire: a te non piace lei, ma ti piaci tu come ti comporti tu quando stai con lei.
questo lo dice la teoria egocentrica.
ovviamente ci sono altre teorie.
dal mio punto di vista
sarebbe un disastro migliore ad averci la sicurezza
di un confronto verbale a tempo indeterminato
siete li in macchina. e avete tutta la notte per parlare
parlare allo sfinimento, da finire le parole, da consumare i bicchieri
d'acqua di plastica delle conferenze, ripetere le idee quando sono finite, avanzando verso l'alba
che è un po' come dipingere lo stesso soggetto a diverse ore del giorno
perchè alla verità ci si converge
solo dopo un certo periodo di tempo. e a certi livelli di conoscenza
si comunica con le parole, non c'è molto altro.
sono modi diversi di concepire la vita. c'è chi sottolinea ogni elemento con un colore diverso
dopo un po' di pratica finisce per fissarsi in testa una sorta di legenda mentale, col rosso le persone
col blu le idee, col verde le emozioni. schematizzazione perfetta e perfettamente rileggibile sia da se stessi
che dagli altri, una volta capito come funziona il gioco dei colori.
io invece prendo gli evidenziatori in mano a caso, e la scelta di cambiarli, scegliere COME cambiarli
è totalmente indeterminata e imprevedibile, ci sono dei pezzi illuminati di giallo e magari una frase in mezzo
tratteggiata di matita. e ogni concetto, una volta esaminato viene sottolineato con quello che ho in mano
non col colore che ci vorrebbe. non perdo tempo a farmi uno schema preparatorio. e gli altri non possono capisci gran che.
qualcosa ovviamente ci perdo.
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